Dagli 11 ai 16 anni

Guide

Se tu domandi perché sono guida, ti dirò: perché non posso fare altrimenti. Sono stata conquistata dai loro occhi limpidi e dal loro modo di stringere forte la mano. E poi dalla loro lealtà; dalla semplicità dei loro rapporti. Da quel modo di andarsene a vivere all’aperto, di amare la natura, di amare il prossimo più di se stesse e di aiutarlo con le proprie forze, giorno dopo giorno, ciascuna come meglio può.

Da Il libro di Lezard

 

In questa fascia d’età, le ragazze cominciano a crescere e a maturare. Il metodo delle guide, le aiuta a mettersi alla prova con se stesse e a conoscersi, creando anche uno stimolo ad accogliere responsabilità tenendo bene presente che “il più grande aiuta il più piccolo”, ma si impara anche dai più giovani.

Le guide si ritrovano sempre il sabato pomeriggio alle attività di Riparto (e una domenica al mese si va in uscita tutto il giorno), e sono divise in squadriglie (piccoli gruppetti che permettono una miglior conoscenza a attenzione le une con le altre). Ogni squadriglia ha un proprio “angolo”, cioè uno spazio in sede in cui si ritrova: l’angolo deve essere ordinato e colorato, arricchito delle esperienze che vivono insieme: questo le stimola nell’ordine e nella fantasia.

Attraverso la vita all’aperto, il gioco leale (sempre unico mezzo per trasmettere nozioni), la progressione individuale (ogni ragazza è stimolata a fare del proprio meglio e a migliorarsi in alcune delle competenze da lei scelte che naturalmente si acquisiscono crescendo), il Metodo Guide vuole aiutare la ragazza ad acquisire fiducia in se stessa e a rendersi quanto più possibile indipendente e sicura delle proprie capacità, a “guidare da sola la propria canoa”.

E’ da guide che si inizia a conoscere il campismo, cioè le notti in tenda, la cucina all’aperto, i canti la sera attorno al fuoco di bivacco, il profondo incontro con Dio che solo un contatto così intenso con la natura che lui ha creato può regalare. Le esperienze da campo sono avventure che rimangono indelebili nei cuori di chiunque abbia fatto del campismo scout; ti mettono alla prova con te stessa e ti fanno superare ogni difficoltà; il silenzio del bosco e l’immensità del cielo stellato sulle tende, fanno capire alle ragazze che le cose importanti della vita vanno oltre le cose materiali.

“Estote Parati” è il loro motto: sempre pronte, oggi come guide in squadriglia, domani nella vita come donne.

 

Esploratori

Date un calcio alla “im” di “impossibile”, e sarete certi di riuscire.

B.P.

E’ l’età dell’adolescenza, l’età più delicata, in cui il ragazzo ha bisogno di crescere in modo sano e con un metodo che lo stimoli a sviluppare le sue doti naturali.

E’ a questa età che si diventa “Esploratori”, si fa parte di una squadriglia all’interno di un Riparto (così è chiamata l’unità che unisce gli esploratori tutti insieme) ed attraverso il gioco il ragazzo viene stimolato a maturare e crescere in responsabilità, doti tecniche e purezza di spirito.

Ci si trova il sabato pomeriggio (e una domenica al mese si va in uscita tutto il giorno) e durante le attività, i vari momenti di gioco sono studiati per far emergere nel ragazzo desideri e doti di lealtà, onore, cavalleria, obbedienza, purezza, bontà, carità, altruismo, amicizia, fratellanza, gioia, laboriosità, economia, e affidandogli posti di azione e di responsabilità.

La voglia di stare all’aria aperta e lo spirito di avventura che spiccano negli esploratori, vengono soddisfatti programmando quante più attività all’aperto e nei dintorni di Tarcento siano possibili.

E’ entrando a far parte degli esploratori che i ragazzi iniziano l’avventura delle notti in tenda, della cucina sul fuoco, delle gare di espressione, delle veglie osservando le stelle; è vivendo la vita di squadriglia che i ragazzi grandi iniziano a sentirsi responsabili dei più piccoli, che i più piccoli vengono stimolati ad imitare i più grandi; è vivendo lo spirito del riparto che le squadriglie vengono stimolate a fare sempre e in ogni occasione del loro meglio, per dimostrare di essere ragazzi di cui ci si può fidare e che riescono a superare ogni difficoltà.

Non bisogna dimenticare poi che, oltre al gioco, lo scoutismo offre anche la possibilità di conoscere Dio, creando dei momenti personali in cui il ragazzo cerca da solo il contatto e l’ascolto con Lui; non c’è modo migliore che sentirsi vicini a chi ha creato il mondo, che stando nella natura da Lui creata e cogliendone le diverse sfumature.

“Estore Parati” è il loro motto: sempre pronti, oggi come esploratori in squadriglia, domani nella vita come padri di famiglia.

 

 

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Ci incontriamo tutti i sabati dalle 15.15 alle 17.45
nel cortile della parrocchia di Tarcento
presso la Domus Marie in via Morgante (dietro al Duomo)

 

Se vuoi saperne di più chiama Elena (Tel. 349 867 3271)
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