Scolte
“… prendi per mano il tempo e vai, davanti a te io strada già mi apro e scolta sarai, madre sorella amica sposa donna, e finalmente route sarà”
A 16 anni le ragazze ormai si apprestano a diventare donne. E’ il tempo di iniziare a pensare che la nostra vita è inserita in una comunità più ampia della famiglia in cui sono cresciute e nella quale ognuno di noi svolge un servizio: che sia il futuro lavoro, la futura famiglia, o qualunque altra attività che si può svolgere seguendo la strada della vita.
Le scolte si riuniscono insieme in giorni che scelgono loro in base ai loro impegni: vivono pertanto la comunità così chiamato del FUOCO, in cui ognuna rappresenta una fiammella indispensabile affinchè il fuoco resti vivo e porti calore a loro stesse e a chi le circonda.
Nella comunità del fuoco si impara a maturare un senso di servizio, una particolare attenzione al concetto del “dare senza contare”: le ragazze sono ormai grandi e si apprestano a diventare delle donne di carattere, donne di cui chiunque si può fidare e a cui ci si può affidare, donne che hanno ben chiaro che “più si dona, più si riceve”. Ed è attraverso diversi modi e diverse attività anche esterne all’ambiente scout, che mettono in pratica lo spirito del servizio (non da ultimo iniziando a “fare servizio” nelle coccinelle o nelle guide come capi).
La vita all’aria aperta delle scolte le chiama a percorrere la strada con i propri piedi, così come devono iniziare a camminare da sole lungo il loro cammino personale. E’ percorrendo la strada nei suoi più molteplici aspetti e ambienti, che imparano l’importanza dell’incontro con il prossimo con cui scambiare quattro parole inaspettate; l’importanza di una sorgente d’acqua che permette di riempire le borracce o rinfrescarsi il viso; l’importanza di un raggio di sole che scalda i cuori e asciuga gli scarponi bagnati o di un albero sotto cui ripararsi dal sole e mangiare tutte insieme; l’importanza che per raggiungere grandi mete serve impegno e fatica e che solo facendo comunità ed aiutandosi quindi l’una con le altre la fatica viene suddivisa tra tutte le spalle e la gioia moltiplicata. E’ percorrendo la strada che le scolte incontrano Dio, che le accompagna nel loro camminare e nel loro crescere, le sorregge nei momenti di difficoltà, e le ascolta e le consiglia nei momenti di dubbio.
Durante la loro vita di scolte, le ragazze completano il loro percorso personale all’interno dello scoutismo, diventando donne di carattere che dicono il loro ECCOMI (motto delle coccinelle) per essere SEMPRE PRONTE (motto delle guide) a SERVIRE (motto delle scolte) e per prendere in mano la loro vita da donne mature.
Rover
Col termine di roverismo non intendo un vagare senza meta, ma piuttosto uno scoprire la propria via per piacevoli sentieri in vista di uno scopo definito, conoscendo le difficoltà ed i pericoli che facilmente si incontreranno lungo il cammino.
I ragazzi, dopo aver vissuto l’avventura della vita in Squadriglia, vengono accolti nella comunità del clan, dove i fratelli più grandi li aspettano per fare un percorso insieme.
Questo percorso li vedrà camminare sulla strada, dapprima trainati dai fratelli più grandi, poi saranno loro il traino dei nuovi ragazzi più piccoli, per arrivare alla fine ad essere capaci di camminare da soli ed essere “uomini di carattere” di cui potersi fidare.
Strada, Comunità e Servizio sono questi i tre elementi fondamentali su cui si basano le attività dei rover.
Che sia dritta o curva, in discesa o in salita, che sia un sentiero di montagna o un strada asfaltata, è solo camminando assieme che i ragazzi possono imparare di poter contare sui propri piedi per andare lontano e raggiungere mete ed obiettivi impensabili; è solo camminando insieme che possono capire l’importanza di avere un fratello vicino, una spalla su cui sorreggersi nei momenti di fatica e un cuore sincero con cui confrontarsi; è solo percorrendo la strada con le proprie forze e facendo le proprie scelte, che i ragazzi possono capire che la vita la devono percorrere loro da soli scegliendo il proprio futuro senza farsi condizionare e travolgere da pensieri e stereotipi comuni.
La comunità del clan è gruppo in cui i ragazzi si ritrovano appunto per fare comunità, per stare insieme, per imparare gli uni dagli altri, per affrontare temi di attualità che li spingano a porsi delle domande e a cercarsi delle proprie risposte, in modo da essere uomini solidi nella società con delle proprie ideologie e caratteristiche. In clan, i rover vengono stimolati a puntare in alto, a cercare sempre il meglio di quello che le loro capacità possono dare perchè un domani dovranno essere messe al servizio della famiglia, a diventare uomini la cui parola conta e su cui si può contare ad occhi chiusi.
Lo spirito di servizio è l’obiettivo a cui ogni rover deve puntare: essere disponibili verso gli altri, dedicare il proprio tempo, imparare ad ascoltare il prossimo, imparare ad esserci per chi ci è vicino, sapere che il servizio è un gesto gratuito e spontaneo, la cui ricompensa è semplicemente un sorriso o un grazie dell’altro, ma che è la migliore ricompensa che un rover possa desiderare. I ragazzi, dopo un anno di attività in clan, vengono inseriti come capi educatori nei lupetti o negli esploratori, in modo da continuare ed approfondire la loro formazione personale.
Durante la loro vita di rover, i ragazzi completano il loro percorso all’interno dello scoutismo, diventando uomini pronti a fare del LORO MEGLIO (motto dei lupetti) per essere SEMPRE PRONTI (motto degli esploratori) a SERVIRE (motto dei rover) e per prendere in mano la loro vita da uomini maturi.